La Regione Puglia ha avviato una selezione delle proposte di processi partecipativi da ammettere a sostegno economico nell’ambito del programma annuale della partecipazione, in linea con la legge regionale 28 del 2017. In pratica, sosterrà processi di dibattito pubblico promossi da enti pubblici e privati su agricoltura, mobilità, economia, solo per citare alcuni temi. La cifra totale stanziata è di 450mila euro per un massimo di 20mila a progetto, a copertura massima dell’80% dell’intero, con una selezione a sportello fino al 3 di ottobre.
Enti, Comuni, Università ma anche associazioni, fondazioni e istituti privati non a fini di lucro possono partecipare alla selezione che si chiuderà il prossimo 3 ottobre. Per presentare proposte si può utilizzare solo la modalità telematica attraverso la piattaforma partecipazione.regione.puglia.it e i beneficiari potranno essere:
- gli enti locali, anche in forma associata;
- le scuole o le università o altra pubblica amministrazione di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;
- c) le associazioni, le fondazioni e le altre istituzioni di carattere privato senza scopo di lucro, riconosciute come persone giuridiche o non riconosciute, oltre che le associazioni di categoria e i soggetti privati previsti dalla Legge 28/2017.
La dotazione finanziaria totale è di 450mila euro, con un massimo di 20mila euro per progetto. Il cofinanziamento potrà arrivare ad un massimo dell’80% delle spese ammissibili totali. I costi che possono essere esposti sono riferibili a personale degli enti, chiamati a svolgere direttamente attività specificatamente previste dalla proposta oppure ai volontari impegnati nell’attuazione diretta di attività previste dalla stessa. I costi esposti per personale e volontari, tuttavia, devono riferirsi unicamente alla copertura di attività/voci previste dalla proposta di processo partecipativo, nella misura funzionale al loro diretto svolgimento, tipo giornate e ore. E’ bene specificare, allora, che in alcun caso può trattarsi di compenso ma solo di rimborso spese. Tra le categorie delle spese ammissibili affitto, pulizia di locali, riscaldamento, illuminazione, telefono, collegamenti telematici e cancelleria.
Per quali tematiche è possibile richiedere il contributo della Regione Puglia per un processo di dibattito pubblico?
Le proposte di processo partecipativo possono riguardare una o più (massimo 3) delle seguenti tematiche, anche afferenti a diverse aree:
- AREA ISTITUZIONALE
• trasparenza e partecipazione
• riassetto istituzionale - AREA TERRITORIO E AMBIENTE
• agricoltura
• sostenibilità ambientale, energia e rifiuti
• territorio, bellezza e paesaggio
• cultura e turismo
• pianificazione, urbanistica, spazi e beni collettivi - AREA WELFARE, INCLUSIONE E CURA DELLA PERSONA
• welfare, lavoro, formazione e politiche giovanili
• salute, sport, benessere
• diritti, cittadinanza e inclusione
• agenda di genere - AREA INNOVAZIONE E SVILUPPO
• sviluppo economico, innovazione e infrastrutture
• mobilità collettiva e individuale
Saranno ammessi all’avviso esclusivamente proposte progettuali aventi ad oggetto processi partecipativi di durata non superiore a sei mesi dal loro avvio e sarà necessario indicare la data in cui si presume di iniziare il processo. Un’ultima indicazione, la possibilità per i soggetti che realizzeranno un’opera di avviare essi stessi un processo di dibattito pubblico per informare i cittadini sugli sviluppi e sugli impatti della stessa.
Il dibattito pubblico, per concludere, può essere uno strumento formidabile. L’avviso pubblico si rivolge, ovviamente, a quelle situazioni non ancora definitive, laddove non ci siano già autorizzazioni a cominciare i lavori, per non parlare di quelle nelle quali i lavori sono già iniziati. Un percorso che può agevolare la rimozione degli ostacoli già a monte della progettazione di un’opera. Una serie di incontri, in presenza e online, che possono sviscerare tutti gli aspetti, anche quelli più spinosi, così da consentire ai cittadini di saperne di più, di conoscere meglio il progetto e, perché no, di fare ulteriori proposte migliorative.