Sabato e domenica, in occasione delle Giornate FAI di Primavera, sarà possibile visitare il giardino Galderisi a Monopoli, chiusi al pubblico in quanto privati. Apprendisti ciceroni gli studenti dell’istituto “Luigi Russo” e del liceo “Galilei”.

Sabato 26 marzo, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, e domenica 27 marzo, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30, saranno aperti eccezionalmente i giardini Galderisi, di proprietà dell’omonima famiglia. L’iniziativa delle giornate Fai di primavera, giunta alla 30esima edizione, è stata presentata in conferenza stampa, con l’assessora alla Cultura, Rosanna Perricci, il capogruppo Fai di Monopoli, Giuseppe Galanto e la proprietaria della masseria fortificata, Alessandra Nitti. In rappresentanza del polo liceale erano presenti il dirigente scolastico Martino Cazzorla e il docente Paolo Gimmi.

Il giardino Galderisi si trova alla periferia di Monopoli, in località “Belvedere” o “Campo dei Mori” al confine col torrente Sette Monti. Trae origine nel nome da Arcangelo Galderisi, medico fisico dell’epoca, che nel 1602 dichiarava di possedere, tra l’altro, “un giardeno di citrangole et frutti diversi a confine con quello degli eredi di Giovanni Donato Guida” (Selva d’oro, B Catasto del 1602 o del Positano N° 642). Il Giardino Galderisi è un complesso architettonico costituito da diversi membri che hanno mantenuto nei secoli le destinazioni originarie: abitativa e di piccola azienda agricola di circa 8000mq, specializzata in agrumi. La visita inizierà dal portale che immette nel giardino storico. Tale percorso consentirà un’agevole lettura del complesso architettonico fino alla chiesetta dedicata alla Madonna Delle Grazie e la masseria, proseguendo con un percorso che longitudinalmente condurrà al giardino di frutti. L’occasione farà apprezzare la storia, l’architettura e la botanica del luogo che custodisce alberi della biodiversità certificata da uno studio realizzato dal C.R.S.F.A. Basile Caramia di Locorotondo, nell’ambito del Programma Sviluppo Rurale 2014/2020 mirante a preservare il germoplasma fruttifero pugliese dei frutti antichi. Sono escluse dalla visita gli interni abitati.

Sviluppatasi in epoche diverse, la masseria, ha ben riconoscibile il nucleo antico, datato 1607, costituito da una torre con pianta quadrata a due piani con coronamento decorato da beccatelli e da interposte lunette sul parapetto leggermente aggettante. La torre era provvista di caditoia al centro di ogni lato in corrispondenza delle aperture e faceva parte di una ricca rete di torri costiere a guardia del mar Mediterraneo.

Successivamente, addossata da altri corpi di fabbrica, la torre seicentesca si amplia sino ad assumere l’aspetto di villa, con scala esterna, balaustre in tufo e terrazzino belvedere ottocentesco. La chiesetta Delle Madonna Delle Grazie risale al 1600 ed è stata parzialmente ricostruita nell’ottocento come si evince dai paramenti murari e da alcuni elementi architettonici oltre che dall’atto di vendita stipulato in Monopoli il 7 febbraio 1810 dal notaio Benedetto Moretti in cui la stessa risulta “diruta”. Il bene è chiuso al pubblico in quanto abitato dalla proprietà privata. Di particolare bellezza risulta il giardino di frutti, suddiviso in settori da percorsi scenografici: arcate in tufo, pilastrini ottagonali sono affiancati da elementi floreali per i quali sono stati progettati per esaltarne la bellezza. Si percorre così il viale della Torre, il viale dei Limoni Secolari, il viale dell’Uva Antica, il Viale dei Melograni per confluire nella Crociera Estradossata dal Celo, i cui piedritti offrono sedili in pietra per la sosta e la contemplazione.

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