Venerdì 5 marzo, alle 18.30 su Mediterranea TV, l’associazione “Fermi con le mani”, presieduta dall’avvocata Tiziana Cecere, terrà una conferenza in diretta streaming incentrata sul ruolo delle donne nelle organizzazioni mafiose. Scopo della trasmissione è approfondire se i cambiamenti della società e le conquiste sulla parità di genere abbiano interessato anche il mondo della criminalità o si tratti di semplice sfruttamento.

“Fermi con le mani” in collaborazione con Mediterranea TV ha organizzato una diretta streaming per venerdì, per riflettere sul ruolo della donna nelle organizzazioni mafiose, tema di grande attualità e rilevanza, specie alla luce delle trasformazioni che si sono recentemente registrate nel “sistema di genere” all’interno della criminalità organizzata.

Alla trasmissione, introdotta da Michele De Marzo, avvocato e conduttore di Mediterranea TV, e condotta da Tiziana Cecere, avvocata e presidente dell’associazione, parteciperanno esperti ed addetti ai lavori come Matteo Villanova, Direttore dell’Osservatorio Laboratorio Tutela Rispetto Emozionale Età Evolutiva e Docente Universitario “ROMA 3”; Maria Antonella Pasculli, Docente di Criminologia all’Università “Aldo Moro” di Bari e socia A.D.G.I. Sezione di Bari; Michele Laforgia, avvocato penalista e partner di Polis Avvocati; Francesco Mura, giornalista e scrittore, Direttore della trasmissione tv e rivista “Delitti e Misteri”; Guglielmo Starace, presidente della Camera Penale di Bari. Infine, verrà mandata in onda l’intervista registrata della deputata Piera Aiello, che racconterà la sua storia come testimone di giustizia, a cura di Annette Capurso ed Ivana Ancona. L’Ordine degli Avvocati di BARI e l’Associazione Donne Giuriste Italiane- Sezione Bari hanno conferito il patrocinio morale.

I mutamenti, relativi all’istruzione, ai costumi sociali, alla politica e al mercato del lavoro, che negli ultimi anni hanno interessato la condizione della donna nella società, hanno riguardato anche il mondo mafioso, tutt’altro che estraneo alla realtà sociale. E così, all’emancipazione sociale della donna è corrisposta un’ascesa della stessa all’interno delle organizzazioni criminali di stampo mafioso. Dal tradizionale ruolo di custode del codice culturale mafioso da trasmettere ai figli per garantire la continuità generazionale delle organizzazioni mafiose e rafforzarne la struttura socio-culturale e di merce di scambio nelle politiche matrimoniali, la partecipazione femminile evolve sempre più nella figura della “donna-leader” o “lady-boss”, che, per sua natura dotata di spiccate capacità gestionali e organizzative, assume un ruolo attivo nella direzione strategica e nel comando del clan, spesso al fine di assicurare continuità all’impresa criminale, in assenza dei mariti-boss detenuti o latitanti. Esse sono attivamente coinvolte nella gestione del traffico delle sostanze stupefacenti e nei settori economico-finanziari, ma sono anche depositarie delle risoluzioni criminali perché insospettabili.

La presidente dell’associazione “Fermi con le mani”, Tiziana Cecere, promuove l’iniziativa: “Viene da chiedersi se questo fenomeno sia davvero il risultato di un’effettiva emancipazione o, piuttosto, solo un ennesimo sfruttamento femminile? Molto spesso, le donne che raggiungono posizioni di comando nei clan mafiosi sono costrette a vivere una condizione di subordinazione nei confronti degli uomini della famiglia. Questo, invece, non accade quando una donna trova la forza di affrancarsi dagli ambienti mafiosi e di affidarsi allo Stato per iniziare a percorrere una nuova vita e offrire ai propri figli una proposta educativa alternativa a quella basata sulla violenza e sulla sopraffazione.

La collaborazione con la giustiziaconclude la Cecerela richiesta d’aiuto agli operatori sociali rappresentano l’effettiva emancipazione di queste donne coraggiose poiché “tutto ciò che desideri è dall’altra parte della paura!” È questo il messaggio di speranza, di rinascita che l’Associazione “Fermiconlemani” desidera trasmettere alle ragazze e a tutte le donne che vivono in contesti mafiosi o comunque criminali”.

Seguici su Telegram

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *