L’olio extravergine come ambasciatore di un territorio e come testimonial del benessere, punto cardine della dieta mediterranea. Dopo il Cellamaro, amaro del borgo, prende vita una nuova produzione, risultato della sinergia tra amministrazione comunale e il distretto Bioslow delle Puglie.

Si tratta di “Cellamarevo – filo d’olio”, una bottiglia di olio extravergine che punta a portare nel mondo il messaggio di benessere, oltre che di pace, che da sempre l’ulivo rappresenta. Un testimonial d’eccezione, tuttavia, anche del territorio di Cellamare che può contare sull’apporto della “Comunità del Cibo della Conca barese”, fondata dal Comune con il distretto Bioslow delle Puglie.

Il Cellamarevo è nato anche dall’apporto dell’associazione Commercio a Cellamare Aps, presieduta da Giuseppe Loiotile, e con il prezioso contributo dell’artista Ferruccio Magaraggia di “Fucine creative del Borgo” che ha creato l’etichetta.

L’olio evo, assieme ai cereali e al vino, è uno degli alimenti simbolo della “dieta mediterranea”, un modello alimentare che allunga la vita, regala benessere e aumenta il tasso di felicità. Uno stile alimentare che ha conquistato il mondo e i cui segreti sono convivialità, stagionalità, biodiversità. Ma ancor di più è un modo di vivere bello e buono, che ci mette in equilibrio con l’ambiente e ci aiuta a scegliere uno sviluppo sostenibile.

Ogni bottiglia conterrà uno degli apprezzamenti riservati all’ulivo, nel corso dei secoli, da parte di scrittori, poeti, filosofi, artisti, come Omero, Virgilio, Catone, Plinio, Aristofane, Dante, Shakespeare, Frédéric Mistral, Van Gogh, Calvino e Neruda, solo per citarne alcuni.

Esprime tutta la sua soddisfazione il sindaco Gianluca Vurchio: “Lanciamo un messaggio di pace, di speranza, di rinascita e di riconciliazione con la Madre Terra, che tutti noi ospita e nutre. Non solo – aggiunge – proseguiamo anche la strategia di promozione di Cellamare e di tutte le sue eccellenze. L’olio evo è molto più di un prodotto alimentare, è una tradizione piena di storia e passione. Parlare di olio evo, dunque, significa parlare di casa nostra e valorizzare una nostra ricchezza, la nostra storia e la nostra tradizione”.

Roberto Iamotti di Bioslow delle Puglie aggiunge: “Continuiamo nell’impegno di valorizzare i nostri prodotti, guidati dal desiderio di creare sensazioni positive, dalla volontà di difendere e valorizzare le chiome verdi e lussureggianti che permeano le nostre campagne, dalla volontà di generare pensieri creativi, di recuperare una corretta cultura alimentare e sublimare l’atto della nutrizione con l’utilizzo di materie prime non solo deliziose, ma preziosissime perché ricche di cultura territoriale, dedizione al lavoro e amore per la terra”.

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