Lo scorso 22 marzo a Cosenza, nell’auditorium Guarasci, si è tenuta l’iniziativa “Viaggio verso le stelle”, organizzata da Aidia, Associazione Italiana Donne Ingeneri e Architetti. Paola Pepe, ingegnere barese e tesoriera nazionale dell’associazione, spiega le ragioni del conferimento della presidenza onoraria ad Amalia Ercoli Finzi e fa il punto della situazione sul gender gap nelle professioni tecniche.

Amalia Ercoli Finzi, classe 1937, è la “Donna delle stelle”. La scienziata, laureata in Ingegneria Aeronautica, ha dedicato la sua vita allo studio e alla ricerca, in particolare nel settore spaziale. Un esempio per tutti, per la sua dedizione ma anche per la sua disponibilità nei confronti degli altri.

Una donna straordinaria che riesce a comunicare con tutti, dai suoi colleghi ai bambini. Proprio in una delle sue interlocuzioni con i più piccoli ha mostrato come la scienza possa rappresentare una vera conquista solo nel momento in cui raggiunge tutti.

Paola Pepe, ingegnere barese e tesoriera nazionale di Aidia, spiega le ragioni del conferimento della presidenza onoraria dell’associazione alla scienziata Amalia Ercoli Finzi: “E’ una donna straordinaria, un modello per tutte noi. Una scienziata di altissimo profilo ma che conserva un’umiltà incredibile e che, soprattutto, è capace di far capire concetti normalmente complicati a chiunque. Con lei anche le regole e i meccanismi che governano l’Universo diventano accessibili a tutti”.

Poi, Pepe fa il punto sulla condizione della donna nelle professioni tecniche: “Dal punto di vista professionale c’è una tendenza che vede le donne sempre più protagoniste e inserite nel mondo del lavoro, pur con criticità ataviche per questo Paese che poco o nulla fa per le donne che vogliano conciliare lavoro e famiglia. Dal punto di vista istituzionale, poi, registriamo una maggiore presenza delle donne nei consigli degli ordini professionali ma, più che altro, grazie all’introduzione delle quote rosa nella legge elettorale. Insomma, c’è ancora tanto da fare, soprattutto sotto il profilo culturale perchè, è bene dirlo, una reale parità non potrà mai concretizzarsi per legge ma solo per volontà condivisa da tutti”.

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