Sabato 25 e domenica 26 marzo tornano le giornate del Fondo per l’Ambiente Italiano. A Monopoli la trentunesima edizione della manifestazione prevedrà visite guidate alla scoperta delle bellezza della Masseria Losciale. È un esempio della diffusione dell’edificio turriforme caratterizzante il paesaggio monopolitano fra ‘500 e ‘700. Come sempre, gli studenti delle scuole, questa volta dall’istituto tecnico Vito Sante Longo e dal polo liceale Galilei Curie, faranno da guida.
Con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Monopoli, sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si terranno anche in città le “Giornate Fai di Primavera”, visite guidate alla scoperta delle bellezze artistiche d’Italia. L’evento organizzato dal Fondo per l’Ambiente italiano è giunto quest’anno alle 31esima edizione. Il sito scelto dal Fai a Monopoli per l’edizione 2024 è la Masseria Losciale.
Lo comunicano il capogruppo Fai del sudest barese Giuseppantonio Galanto e la proprietaria della Masseria Valentina Meo Evoli. La masseria Losciale è interamente racchiusa entro una cinta muraria alla cui cortina esterna si addossano ulteriori muri che recingono gli agrumeti, gli orti, e l’ovile. Si trova nella omonima contrada da cui prende il nome a 10 km da Monopoli su un’altura dove inizialmente fu costruita una torre di avvistamento. Agli inizi del XVI sec comprendeva 106 tomoli, oggi è di proprietà delle sorelle Beatrice e Valentina Meo Evoli.
È un esempio della diffusione dell’edificio turriforme caratterizzante il paesaggio monopolitano fra ‘500 e ‘700. Risale ai primi del ‘600 fu acquistata dai Martinelli di origini salernitane che si imparentarono con la nobiltà monopolitana grazie alla ricchezza, scaturita dal commercio di seta, olio, vino, sposandosi con gli Indelli, i Manfredi, i baroni Ghezzi, tra il 1790 ed il 1802. Le enormi proprietà divennero dei Meo Evoli dopo i matrimoni con le sorelle Martinelli. Nella seconda metà del ‘700, alla facciata della torre viene addossato un nuovo ingresso all’abitazione padronale, costituito da uno scalone monumentale e da una loggia ariosa in corrispondenza del primo piano.
Masseria a corte chiusa, protetta da un alto muro di cinta che delimita insieme agli edifici un’aia di forma rettangolare allungata, su cui prospettano tutti gli edifici, nel quale si aprono due portali in asse tra loro con camminamento di ronda di chiare fattezze tardo cinquecentesche, unica traccia delle fortificazioni che originariamente caratterizzavano il complesso. Esternamente alla cinta, corrono lungo il muro dei canali in pietra per il convogliamento delle acque verso una cisterna. Il nucleo originale della casa padronale è individuabile in un edificio turriforme a tre piani; su una delle caditoie è presente un’iscrizione recante la data del 1663. Una chiesetta con campanile a vela e iscrizione, al cui fianco si trova un forno con la sovrastante colombaia, ricordano un privilegio concesso da Ferdinando IV re di Borbone. All’ingresso del frantoio ipogeo campeggia una lunetta raffigurante la Vergine con Bambino raffigurante la Madonna della Madia a cui è associata una iscrizione incisa con le lettere “HRTS”, la cui decifrazione è controversa. Si suppone che la struttura abbia recuperato un precedente luogo di culto basiliano. L’affresco può essere databile fra XV e XVI sec.
La masseria è chiusa al pubblico perché di proprietà privata. Non sarà possibile visitare gli appartamenti ma si potrà entrare nel frantoio ipogeo, nella chiesetta e passeggiare nell’agrumeto. Le visite sono a cura di apprendisti ciceroni dell’istituto tecnico Vito Sante Longo di Monopoli e del polo liceale “Galilei – Curie” di Monopoli. Si potrà accedere sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18, e domenica, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.30, per visite guidate a Masseria Losciale di 15 minuti.