Diceva un ex Ministro che “Con la Cultura non si mangia”. Affermazione del tutto errata perché i contenitori culturali generano, o generavano, ogni anno pezzi di PIL del paese. Allora abbiamo deciso di dedicare la nostra diretta Caffè Social di oggi proprio a teatri e cinema e, speriamo, alla loro riapertura quanto prima.
Gli operatori del settore culturale sono ormai fermi esattamente da un anno, dal 22 febbraio 2020, quando in conferenza stampa il presidente Conte annunciava l’imminente chiusura anche di cinema e teatri. I ristori ci sono stati e non ci sono stati e comunque hanno lo scopo solo di far sopravvivere coloro che lavorano in determinati settori, certamente non aiutano le imprese ad andare avanti o ad investire. Tanto meno quelle nel comparto culturale che, per qualcuno, rappresenta più un hobby che un lavoro.
Dunque non si può pensare che i ristori servano a rilanciare gli investimenti nella cultura ed in questo quadro si inserisce la protesta “Facciamo luce sui teatri”, lanciata il 22 febbraio scorso dall’associazione presieduta dall’attrice Vittoria Puccini, UNITA – Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo. Diversi i teatri che hanno aderito all’iniziativa, tra i quali anche il Petruzzelli di Bari, per sottolineare lo stato di grave crisi di un comparto, delle imprese e dei professionisti che ci lavorano.
Solo due giorni fa, infine, sono trapelate le proposte del ministro Franceschini per riaprire cinema e teatri a partire dal prossimo 27 marzo:
- Distanziamento in sala del pubblico in sala;
- Obbligo di indossare le mascherine anche nel corso della rappresentazione;
- Entrate contingentate;
- Acquisto dei biglietti solo online, anche se questo sarà un serio problema per le tante realtà che non sono pronte dal punto di vista digitale;
- Obbligo per i gestori di sanificare gli ambienti ogni giorno;
- Chiusura alle 22.00.
Alla luce di questo scenario, ci siamo chiesti ed abbiamo invitato per questo Carmelo Grassi, componente del Consiglio Superiore dello Spettacolo al Mibact, con quali tempi e con quali strumenti potranno riprendere a lavorare le imprese e gli operatori di cinema e teatri?