Un appuntamento per saperne di più sull’istituto dell’affido, un’opportunità per prendersi cura di un minore senza responsabilità genitoriali. E’ il focus della serata organizzata dalla cooperativa Gea, che gestisce il servizio affido per il Comune di Bari, che si terrà il 26 ottobre a Bari, dalle 18.30 in via Livatino 94, con la proiezione del film “Il bambino nascosto” e un aperitivo sociale con gli operatori.
Prendersi cura di un minore senza adottarlo. E’ l’istituto dell’affido che consente ad adulti, in coppia o single, di occuparsi di un minore in un determinato momento di difficoltà.
Giovedì 26 ottobre a Bari, dalle 18.30 nella sede di via Livatino 94 a Carbonara, la cooperativa Gea che gestisce il servizio affido per conto del Comune di Bari, dedicherà una serata dal titolo “Cosa non è l’affido” ad affidatari e aspiranti tali, per definire con precisione i limiti e gli impegni di una figura sempre più necessaria.
L’appuntamento prevede la proiezione del film dal titolo “Il bambino nascosto”, con Silvio Orlando e per la regia di Roberto Andò, alla quale seguirà un aperitivo sociale nel corso del quale operatori e addetti ai lavori dialogheranno con le persone che abbiano già in affido un minore o che siano interessate a farlo.
Un’iniziativa per sgombrare il campo da equivoci e promuovere una modalità di aiuto agli altri, come chiarisce la presidente della cooperativa Gea, Grazia Vulpis: «Dalla nostra ormai pluriennale esperienza in materia di sostegno alle relazioni delle persone e, considerando la gestione del servizio affido per il Comune di Bari, ci siamo resi conto che servisse un momento informale per approfondire il tema. Prendere in affido un minore significa occuparsene ma senza sostituire la sua famiglia di origine. Significa allargare il proprio cuore a una nuova persona che entra nella nostra vita ma senza le responsabilità genitoriali. Una figura che si rende sempre più necessaria nei momenti di crisi quando serve forte il senso di comunità per aiutare chi è in difficoltà».
