Nei giorni scorsi la presentazione del progetto da più di 40 milioni di euro che il gruppo OVS ha deciso di realizzare nella zona industriale di Bari, solo l’ultimo rispetto ad altri come quelli di Atos, Lutech e Pirelli, solo per citarne alcuni, che stanno giustamente creando grandi aspettative in città e hinterland e che hanno portato politici e commentatori a parlare di Silicon Valley. In tutti i casi si parla anche di assunzioni, tante e in pochi anni, al punto da aver raggiunto ormai la cifra di 6.000 unità. Ma quali caratteristiche hanno queste assunzioni? Chi paga parte delle risorse necessarie per gli investimenti? Che tipo di lavoro si propone?

Siamo tutti contenti degli investimenti che riguarderanno Bari e hinterland nei prossimi anni, è bene dirlo subito. Solo due giorni fa l’ultima presentazione nella Sala Giunta del Comune di Bari, con i vertici del gruppo OVS, noto marchio della moda, a presentare un progetto da più di 40 milioni di euro, di cui 15 provenienti da un accordo quadro con la Regione Puglia. Il primo tema, infatti, è questo: lo stanziamento di risorse pubbliche in favore dei grandi marchi, quasi tutti provenienti dal nord del Paese.

Si tratta di danaro pubblico, che la Regione Puglia gestisce per conto di quei cittadini che pagano le tasse. Accordi che prevedono, ovviamente, anche assunzioni, nell’ordine di migliaia ormai se si sommano le dichiarazioni dei vari progetti. Solo per citarne alcuni, nei giorni scorsi sono stati presentati a cittadini e stampa anche quelli di Atos, Lutech e Pirelli. Si tratta, quasi sempre, di impieghi ad alta valenza professionale, legati alla digitalizzazione e all’innovazione tecnologica. Uno degli aspetti fondamentali, stando alle dichiarazioni dei manager di queste imprese, è la relazione efficace con gli enti pubblici, soprattutto con il Comune di Bari, e con le realtà accademiche, il Politecnico in questo fa la parte del leone per aver saputo orientare i percorsi di studio sempre più verso le esigenze del mercato.

Si parla, dai politici ai commentatori, sempre più spesso di Silicon Valley ma c’è sempre un però. A sollevarlo sono innanzitutto i sindacati che avvertono che non faranno sconti sulla verifica dell’effettiva realizzazione di questi progetti per non parlare dell’attenzione necessaria alle caratteristiche di queste assunzioni. Si tratterà di stage o di assunzioni a tempo indeterminato? Sfrutteranno solo gli incentivi governativi o saranno orientate ad una vera crescita professionale? Sono domande legittime.

Troppe volte abbiamo visto “prenditori” arrivare dal nord, intascare incentivi pubblici e poi sparire, lasciando capannoni vuoti e famiglie in mezzo alla strada.

Non è un caso se accanto alla Silicon Valley italiana esiste ancora una “Vertenza Bari”.

E’ il titolo di una serie di vertenze delle aziende della zona industriale, legate a un’economia che va svanendo perché non ha saputo rigenerarsi. E’ il caso del settore automotive, con la vicenda Bosch su tutte ma ce ne sono altre, soprattutto in situazioni ancor più gravi, come quella di Baritech. I 115 dipendenti della ex Osram, infatti, hanno lavorato alla produzione del melt blown polypropylene, indispensabile per la realizzazione delle mascherine. Un supporto decisivo nel momento del bisogno, quello della pandemia, ma che non è bastato per garantire un futuro agli operai. Anche in questo caso, c’è un’azienda del nord che pare essere interessata allo stabilimento e ad assumere i dipendenti ma la trattativa stenta a decollare, una questione di perizie e di valutazioni economiche di capannoni e macchinari. Problemi legati, neanche a dirlo, alle agevolazioni milionarie da incassare per fare acquisti che poi produrranno utili privati, grazie anche a soldi pubblici.

Allora non sarebbe il caso di provare a fare da soli, senza aspettare benefattori, che tali non sono mai stati, che dal nord vengano a salvare aziende? Bene fano le parti in causa, poi, a verificare cronoprogrammi degli investimenti e qualità del lavoro proposto ma non scordiamo il contesto. Non ci può essere sviluppo tecnologico se riguarda solo poche persone, questo vuol dire Silicon Valley.

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By Gennaro Del Core

Comunicatore e giornalista

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