Giovedì 22 dicembre all’auditorium Vallisa di Bari l’associazione Al Nour terrà un nuovo appuntamento della rassegna “Ya Salam festival”, durante il quale sarà proposto lo spettacolo musicale “Kora connection” con Diego Catalano, Agostino Scaranello, Stefano del Sole.
Questa rassegna, con la direzione artistica di Angela Cataldo, è articolata con differenti linguaggi e in maniera multidisciplinare, spaziando dalla danza, alla musica, al teatro, a installazioni performative e guarda alle più recenti ricerche coreografiche e didattiche offrendo occasioni di incontro con realtà nazionali ed internazionali con contaminazioni dei generi tra tradizione e innovazione.
“Kora connection” si inquadra in questo contesto perché è un progetto unico in Italia, che parte dalla kora, l’antica arpa africana e dalla tradizione musicale che accompagna questo strumento, per poi spaziare in generi come il funky, il pop e l’elettronica. Il progetto si ispira alla multiculturalità. Alla musica come ponte tra i popoli e culture musicali diverse e propone scenari musicali di etno-world moderna.
“Eseguiremo una serie di composizioni originali da me composte per la kora – ha commentato Diego Catalano – adattate per il trio, quindi con l’adeguamento per il vibrafono e il basso elettrico, suonati rispettivamente da Agostino Scaranello e Stefano del Sole. Nasce dalla mia passione per questo strumento poco noto, dagli studi su di esso e dalle mie composizioni”.
Questa performance si caratterizza per la contaminazione con generi più moderni. Così da sonorità tipiche del West Africa coma Gambia e Senegal, si passa all’elettronica jazz, fusion, funky e deep. Prima del concerto saranno proposti altri due momenti incontri e dibattiti sul tema dell’integrazione e accoglienza.
In apertura, alle 19 sarà proposto l’incontro “L’amore vince il terrore” con il missionario comboniano Padre Giuseppe Brisacani. A seguire, alle 20,00 si terrà la performance “L’eco di Euterpe…quando le parole si tingono di memoria” che vedrà esibirsi tra canto, musica e danza Benedetta Lusito. Si tratta di un viggio in cui vengono raccontate nuove storie, nuovi echi di lontana memoria che partono dal mare ma toccano le terre del Mediterraneo e del Mar Adriatico partendo e ritornando però dalla Puglia.