Il bisogno di innovare non si esaurisce mai. Come sessanta anni fa Adriano Olivetti, anche oggi le imprese hanno bisogno di “intellettuali aziendali”, capaci di anticipare i tempi. Il prossimo 4 maggio a Bari, dalle 9 nell’atrio Cherubini del campus universitario del Politecnico, si terrà la decima edizione dell’Olivetti Day, che misurerà il contributo di importanti e stimati relatori, scelti fra coloro che hanno fatto e fanno impresa, e che, nel loro fare impresa, hanno applicato ed applicano la filosofia olivettiana.
Nel corso del 2023 l’Olivetti Day vedrà il coinvolgimento del Politecnico di Bari il prossimo 4 maggio, ore 9.00, atrio “Cherubini” (Campus universitario). Giunto alla sua decima edizione, misurerà il contributo di importanti e stimati relatori, scelti fra coloro che hanno fatto e fanno impresa, e che, nel loro fare impresa, hanno applicato ed applicano la “filosofia” Olivettiana. Ciò perché siano questi “uomini del fare” a raccontare come l’hanno applicata nelle loro aziende, perché l’hanno applicata, che riscontri hanno avuto, che risultati hanno ottenuto e con quali programmi si preparano ad affrontare le non facili sfide del futuro.
L’esperienza di imprenditore visionario di Adriano Olivetti, resta unica, rivoluzionaria, frammentaria. Molto non è stato capito, oppure, sin troppo è stata compresa la sua visione di nuovi paradigmi di fare impresa, ritenuta ingombrante, pericolosa per il sistema capitalistico del dopoguerra, dedicato sopratutto al controllo dei conflitti legati al capitale-lavoro, al profitto, alle ferree leggi del mercato.
Olivetti inventa la “comunità” d’impresa che si ciba di cultura e servizi per svilupparsi, sostiene la necessità di disporre di “intellettuali aziendali”, smonta le gerarchie aziendali, favorisce l’inclusione di una formazione umanistica nell’impresa, in quanto formativa e fautrice di “invenzione”, oggi diremmo di innovazione. Ma soprattutto Olivetti sposta il tiro: la produzione non è più al centro dell’azienda. Dice: “Non vi è aldilà del ritmo apparente qualcosa di più affascinante, una destinazione, una vocazione nella vita della fabbrica?” Utopia o una nuova interpretazione, fonte d’ispirazione, per un possibile futuro?
Oggi, nel mondo moderno, c’è grande necessità di ripensare al nuovo come Olivetti fece nel suo tempo. La resilienza impone nuove adattabilità, sono necessarie nuove idee per il futuro. Il dialogo tra pensiero scientifico-tecnologico e umanistico rappresenta una risorsa, come già sostenuto da Olivetti oltre 60 anni fa. Le invenzioni hanno bisogno di libertà.
Il convegno del Poliba è dedicato soprattutto ai giovani delle scuole superiori e delle università, per i quali la partecipazione all’evento è totalmente gratuita, ma ai quali verrà loro chiesto di trarre ispirazione dalle esperienze che saranno raccontate dai relatori per cercare di illuminare il sentiero del loro futuro.
L’iniziativa è organizzata dal Politecnico di Bari, dalla Digital Universitas, dal al Paic (Piero Angela Innovation Campus). Ospite d’onore del convegno sarà Federico Faggin, l’uomo che, con la creazione del primo microprocessore, ha dato il via alla quarta rivoluzione industriale: l’Era Digitale.