L’unità operativa di Urologia dell’Ospedale Di Venere può contare su un una nuova strumentazione laser ad alta potenza impiegata per trattare le patologie della prostata, la calcolosi urinaria e alcune neoplasie a basso rischio. Si tratta del laser chirurgico ad olmio da 150 watt, l’ultima conquista nel panorama delle strumentazioni urologiche all’avanguardia.
La nuova strumentazione laser è a disposizione dell’equipe medica diretta dal dottor Vito Ricapito. E’ il primo dispositivo di questo genere ad essere impiegato in una struttura sanitaria pubblica in Puglia e, grazie, alla sua piattaforma laser multi-applicativa, è in grado di fornire una efficace risposta terapeutica a diverse problematiche molto diffuse come la calcolosi urinaria, l’ipertrofia prostatica benigna e le neoplasie dell’alta via urinaria.
Il nuovo dispositivo consente al chirurgo di polverizzare calcoli di 6 millimetri in un tempo che oscilla fra i 20 secondi e i 6 minuti, a differenza del passato in cui l’operazione durava almeno 20 minuti, e permette così di eseguire trattamenti sempre meno invasivi, sicuri, con un minor tasso di complicanze post-operatorie, oltre ad avere, come vantaggio per i pazienti, la possibilità di affrontare meno giorni di degenza in ospedale e un più rapido ritorno alle regolari attività quotidiane senza la necessità di ricorrere ai vecchi “viaggi della speranza.
Uno dei campi di maggiore impiego del laser è quello delle patologie della prostata: tale tecnica è particolarmente indicata per trattare la ipertrofia prostatica benigna. Rappresenta una metodica affermata e affidabile: la sua efficacia e sicurezza è stata ormai dimostrata, così come la durabilità dei suoi risultati.
Il laser ad olmio è poi una soluzione completa per il trattamento dei calcoli urinari. Il chirurgo può scegliere tra diverse tecniche, inclusa la litotrissia ad alta frequenza, la polverizzazione e frammentazione dei calcoli. Grazie a strumenti avanzati si ottengono modulazioni specifiche degli impulsi laser che generano bolle in grado di estendersi per una distanza maggiore, creando un canale fino al calcolo.
La piattaforma multifunzione del laser fornisce anche un valido supporto per la ablazione del carcinoma delle alte vie urinarie in endoscopia, diventata la modalità di trattamento preferita per i tumori a basso rischio. Questa tecnica offre un aumento del tasso di sopravvivenza libera da malattia a medio termine del 20%-40%, con l’ulteriore vantaggio della preservazione dell’unità renale.
Nel corso del 2023 sono stati 1020 gli interventi eseguiti dalla unità operativa complessa di Urologia. E’ l’ambito oncologico ad aver registrato i numeri più significativi con oltre la metà di tutte le procedure eseguite per il trattamento di patologie neoplastiche: oltre trecento le asportazioni endoscopiche di tumori vescicali, a cui vanno aggiunte sessanta procedure di chirurgia maggiore per asportazione di tumori renali e vescicali infiltranti.
Altrettanto consistente l’attività in urgenza: sono state effettuate oltre 250 operazioni in pazienti giunti in ospedale in stato settico per calcolosi renale ed ureterale. A tutto questo si associano anche procedure ultra specialistiche quali gli impianti di protesi peniene per disfunzione erettile, di sfinteri urinari artificiali e di neuromodulatori sacrali, per trattare in modo efficace e definitivo le patologie disfunzionali della vescica.
Cospicua, infine, è stata l’offerta di prestazioni ambulatoriali che nel 2023 sono state 9804, di cui 2.346 uroflussometrie e 2.058 visite generali. L’assistenza si articola in numerosi ambulatori specialistici e ultra specialistici quali quelli di andrologia, urologia funzionale/uroginecologia, urologia oncologica, biopsie prostatiche, cistoscopie (le prestazioni più richieste per il follow up dei tumori vescicali).