Nella giornata internazionale dedicata ai diritti delle donne, la consigliera di parità della Regione Puglia, Lella Ruccia, fa una riflessione sullo stato dell’arte della condizione delle donne in una società in costante mutamento. L’avvocata arriva a chiedersi se insieme al mondo che cambia non sia necessario rivedere anche i “diritti mancanti” delle donne.

La riflessione dell’avvocata Lella Ruccia, consigliera di parità della Regione Puglia a proposito della giornata internazionale dedicata ai diritti delle donne.

Il mondo cambia? Serve un cambiamento per le Donne e i loro diritti? Sono le domande che ricorrono ad ogni appuntamento annuale con la giornata internazionale per i diritti della donna.

Vale la pena fermarsi e riflettere in un esercizio che comprenda tutti: donne e uomini, per uscire da una facile rappresentazione del ” femminile”, piena ancora di stereotipi ma lontana dalla giusta rappresentanza delle donne e del loro apporto alla società civile in termini di risorse energie e soprattutto visione.

Ci sono diritti e traguardi che le donne hanno raggiunto in qualche parte del mondo: troppo poco, ancora, per dire che l’8 marzo non sia ancora una giornata per ricordare i tanti diritti mancati delle donne.

Evitiamo inutili esercizi retorici sulle donne che combattono le donne arrivate al potere: sono millenni che il patriarcato ci impone modelli di perfezione e competizione perchè ciascuna sia perfetta altrimenti non sarà lei quella giusta. Meglio donne e ragazze coraggiose che donne perfette. E per questo un tributo deve andare alle donne iraniane e alle donne afghane, da parte di ognuna di noi, per il coraggio di lottare per le proprie libertà fondamentali che ognuna di noi da per scontato e acquisito. Serve guardare fiduciose al futuro con la consapevolezza che è questo il tempo  di mettere in campo le energie positive per continuare ad indirizzare, non senza fatica e battute d’arresto, politiche di genere e di sostegno per le pari opportunità nel lavoro, per una vera emancipazione economica che possa permettere alle donne di scegliere di realizzarsi pienamente. Il diritto alla autodeterminazione della propria persona, come diritto alla libertà, alla vita, alla propria identità, senza che un sistema vecchio e logoro come il patriarcato possa costringerci a rinunciarvi.

Le priorità rimangono lavoro, reddito, competenze, tempo e rappresentanza politica: è necessario mettere a sistema le politiche di genere, facendo rete tra organismi con apporto di risorse economiche ed organizzative, che diventino strutturali, per potenziare gli strumenti che nel tempo ci siamo guadagnat* , per la costruzione di un nuovo assetto sociale inclusivo, per il conseguimento del benessere sociale che costituisce un valore per tutti, non solo per le donne. Donne, Vita e Libertà!

Contatta ViviBari

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *