Il teatro farà la sua poetica irruzione al DRIFFest 2024, domani alle 21, nella corte del Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari, con una serata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese (ingresso a pagamento, 2 euro). In scena, lo show in tre monologhi, “Pressioni” di e con Daniela Baldassarra, un percorso nei luoghi comuni che spesso strozzano l’espressione delle nostre libertà e l’empowerment femminile.
Il corpo e l’esistenza stessa delle donne sono un vero campo di battaglia sociale. Matrimonio, maternità, carriera, bellezza, autonomia, valori e disvalori: tutto ciò che “s’ha da fare” sembra già prestabilito. Il primo monologo racconta con tonalità comica le pressioni che uomini e donne indistintamente subiscono rispetto alla loro Sessualità e suggerisce in modo provocatorio quali sono gli uomini da evitare; il secondo monologo, fortemente umoristico, ha come tematica centrale la Maternità, e il monologo finale si concentra sulla visione distorta che la nostra società ha della Bellezza.
Il festival proseguirà, giovedì 27 giugno alle 15.30, con il secondo appuntamento in carcere di questa edizione, in collaborazione con il Garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, dedicato ancora al teatro. Nella Casa circondariale di Trani (sez. maschile) andrà in scena “Ulisse, uno di noi“, esito di un laboratorio organizzato dalla Cooperativa sociale I bambini di Truffaut con i detenuti del carcere, a cura dell’attrice Ilaria Cangialosi, in collaborazione con Orizzonti Solidali di Fondazione Megamark.
Si torna a Mola di Bari, venerdì 28 giugno, alle 19.30, nel Chiostro del Monastero di Santa Chiara, con “Del Racconto, gli (In)separabili“. “Ascolta oltre l’oceano” (edito da Clown bianco) di Stefano Bon, presentato dalla docente Graziana Moro, è un romanzo di formazione adulto, in cui durezza e fragilità si alternano per restituire al lettore l’arco di una vita come tante. Quella di Giovanni, un uomo in fuga da se stesso e dal suo passato.
Spazio, a seguire, a uno dei casi dell’ultima stagione cinematografica, L’invenzione della neve di Vittorio Moroni, un piccolo grande film, girato in Puglia, presentato alle Giornate degli autori dell’80esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Intenso ritratto di una madre fuori dagli schemi, Carmen. Una donna che sottratta alla madre nell’adolescenza è cresciuta in casa-famiglia. Ora è a sua volta madre di una bambina, Giada, che ha avuto con il compagno Massimo. La bambina è stata affidata dal giudice al padre e Carmen la può vedere solo ogni 15 giorni. Ma lei non intende accettare questa decisione. Accanto al regista, a incontrare il pubblico di Mola, ci sarà la protagonista del film, la rivelazione Elena Gigliotti.