Sottoscritto l’accordo che prevede il contratto di solidarietà per 169 dipendenti dell’ipermercato di Casamassima, a partire dal prossimo 1 marzo e per i successivi 16 mesi. Nel frattempo, Conad ha promesso investimenti sia in termini strutturali che di aggiornamento del personale. Soddisfazione dai sindacati.
Il lavoro è il grande tema di sfondo di questi anni di pandemia e transizione digitale. Tante figure professionali stanno scomparendo e non sono ancora abbastanza quelle nuove e, soprattutto, le persone che hanno le competenze per coglierle. Così, in questo disallineamento economico, si registrano quotidianamente vertenze su crisi occupazionali.
Anche l’ipermercato di Casamassima, ex Auchan, non fa eccezione anche se ha uno sviluppo, per fortuna, che lascia ben sperare. Un accordo quadro regionale, declinato nelle diverse sedi territoriali come quella di Casamassima, che prevede l’integrazione all’80% del compenso per le ore non di lavoro. Esprime soddisfazione il segretario generale della Uiltucs Bari, Marco Dell’Anna: «Era centrale mettere in sicurezza i lavoratori e lo sviluppo dell’azienda e con grande responsabilità hanno accettato le condizioni. Ora speriamo di lasciarci alle spalle questa crisi transitoria, dovuta principalmente agli effetti del covid». Nel corso degli ultimi due anni, infatti, la Conad ha avviato la riorganizzazione dei punti vendita, nella sede di Casamassima con una riduzione anche degli spazi espositivi. Tuttavia, ha implementato la varietà dei prodotti e dai dati in possesso dei sindacati, sembra abbia anche avuto successo in queste scelte. Di conseguenza, si tratta di uno stop solo momentaneo in attesa di ripartire, anche nel mezzo di una ristrutturazione, come spiega ancora Dell’Anna: «Il contratto di solidarietà contempla anche le zero ore, quindi non ci saranno problemi nei mesi della ristrutturazione anche se, eventualmente, i lavoratori saranno pronti a riprendere le attività. Con un piano di sviluppo, che comprende il rilancio della sede di Casamassima, con un progetto di ristrutturazione già definitivo, e con le tutele per i dipendenti, che seguiranno anche corsi di formazione, c’è di che essere ottimisti per il futuro». Quindi non si tratta, per fortuna, di una di quelle crisi aziendali che in questo periodo hanno portato proprio i sindacati a lanciare l’allarme sulla “Vertenza Bari”, chiamando in piazza migliaia di lavoratori nei giorni scorsi.