«Giro del mondo in quattro sax» in compagnia di Christian Summa (sax soprano), Sabrina Preite (sax contralto), Daniela Pia Carella (sax tenore) e Mattia Berardino Delvecchio (sax baritono). Sono i componenti del Saxtet, l’ensemble di scena lunedì 3 luglio (ore 20) a Bari, nella chiesa di San Marco, per la rassegna «MusicAperta» promossa dall’associazione Misurecomposte con il sostegno dell’amministrazione comunale (l’ingresso è libero).

Nato in piena pandemia nelle classi di musica d’insieme per fiati al Conservatorio Rota di Monopoli, il Saxtet propone un affascinante programma tra Ottocento, Novecento e Terzo Millennio. L’impaginato prevede, tra l’altro, musiche provenienti da diverse parti dell’Europa, dal Nuovo Mondo e dall’estremo Oriente: melodie ungheresi accanto a raffinatezze compositive delle scuole francesi del Diciannovesimo secolo, ma anche sonorità dell’austera Germania postbellica ed esuberanti musiche e danze spagnole, oltre a composizioni giapponesi.

Il concerto si aprirà con una suite dell’«Opera da tre soldi» di Kurt Weill nell’arrangiamento di John Harle, per poi proseguire nel segno di Isaac Albéniz con «Sevilla», composizione dalla «Suite spagnola» eseguita dallo stesso autore al pianoforte il 24 gennaio 1886 prima di diventare una delle principali opere del repertorio per chitarra classica. Naturalmente, in quest’occasione verrà proposta per quattro sax nell’arrangiamento di Marcel Mule. Mentre proprio per quest’organico nasce l’«Introduzione e variazioni su un rondò popolare» di Gabriel Pierné, standard nel repertorio per quartetto di sassofoni, un pezzo brillante e allegro composto nel 1934 e dedicato al Marcel Mule Quartet.

Dopo la «Irish Suite» di Elliot Del Borgo, compositore americano del quale ricorre il decennale della scomparsa, ci si tufferà nella Mitteleuropa dell’Ottocento con le «Danze ungheresi» di Liszt/Brahms. Seguirà la «Suite Ellenique» di Petro Iturralde prima di esplorare un autore dei nostri giorni con «Toquades» del francese Jérôme Naulais e concludere in bellezza con la versione di «New York New York» di John Kander, resa celebre da Frank Sinatra e Liza Minnelli, nella versione per quattro sax di Christian Summa, che firma anche l’arrangiamento del successivo omaggio a Nino Rota con «A Rota libera, digestivo all’italiana», mentre il pezzo finale «Give Remix» del giapponese Joe Hisaishi, noto per le colonne sonore dei film di Hayao Miyazaki e Takeshi Kitano, è stato pensato per questo tipo di ensemble da Hiroki Takahashi.

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