Nuova iniziativa dell’associazione “Fermi con le Mani” di Bari, attiva sul territorio nazionale da diversi anni per la prevenzione dei crimini violenti e per interventi di progettualità sociale, in collaborazione con l’emittente televisiva “Mediterranea TV”, l’associazione “La Casa di Noemi” e l’associazione “Astrea”.
Il prossimo 14 aprile alle 18.30 sul digitale terrestre (canale di Mediterranea TV), si terrà la conferenza sui reati spia, moderata dal Presidente di Fermiconlemani, Tiziana Cecere. Interverranno ospiti d’eccezione come Giovanni Stefanì, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari, e la criminologa Roberta Bruzzone, insieme a Imma Rizzo, mamma della piccola Noemi Durini uccisa trucidamente dal fidanzato a Specchia nel 2017. Insieme a loro saranno presenti i relatori Tamara De Luca, vicepresidente di Fermiconlemani, Daniela Corrado socia di Fermiconlemani, Valentina Presicce, presidente di Astrea, che individueranno cosa sono i cosiddetti reati spia della violenza di genere, analizzando le motivazioni che ci spingono a verificare i dati statistici di alcune tipologie di condotte illegali che possono condurre ai crimini violenti, analizzando nel dettaglio le varie fattispecie delittuose coinvolte.
Si partirà dallo stalking, ai maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, per arrivare al furto d’identità: quest’ultimo quale abuso massicciamente diffuso nell’ultimo anno teso ad usurpare dati, immagini, codici e quant’altro appartenente alla vittima che sarà depredata della sua privacy e /o della sua identità digitale o seguito da manomissioni informatiche.
Il presidente di Fermiconlemani, Tiziana Cecere: “E’ necessario effettuare un primo bilancio dell’impatto che l’emergenza epidemiologica ha avuto sul fenomeno della violenza di genere collegata ai reati spia e in che termini, l’isolamento imposto dall’emergenza sanitaria, la condivisione prolungata di spazi nelle abitazioni familiari e le preoccupazioni connesse all’incertezza del domani come abbiano contribuito ad esasperare e/o facilitare le dinamiche violente nei rapporti di convivenza familiari di cui, spesso, sono vittime donne e minori“.
I dati forniti da DCPC servizio analisi criminale ci comunicano che per i mesi di marzo e aprile 2020 i due mesi di lockdown, i dati mostrano un complessivo calo dei reati spia, quali solitamente preludio di crimini violenti, ma con alcune significative differenze tra tipologie di delitti, poiché certamente per le restrizioni sulla circolazione delle persone, i reati di violenza sessuale e di atti persecutori risultano dimezzati rispetto ai mesi di marzo aprile 2019, ma il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi fa registrare un calo –più contenuto- di circa il 20 per cento (dai 1.586 del 2019 ai 1.268 del 2020).
Purtroppo dai dati forniti dai centri antiviolenza tale diminuzione sembra attribuibile alla diminuzione delle denunce che sembra aver inciso per lo più sui reati di maltrattamenti.
Lo confermano i dati relativi al mese di maggio 2020: con la progressiva riduzione dei limiti alla circolazione delle persone, solo le denunce per maltrattamenti mostrano valori superiori rispetto a quelle rilevate nell’analogo periodo dell’anno precedente (1.598 rispetto a 1.519), mentre per quanto riguarda i reati di stalking e di violenze sessuali si registra nel mese di maggio 2020, un aumento rispetto al bimestre precedente, ma con valori complessivamente inferiori rispetto al maggio del 2019 (gli atti persecutori infatti sono passati dai 1.371 del maggio 2019 ai 1.015 del maggio 2020, mentre le denunce per violenze sessuali sono passate dalle 367 del 2019 alle 241 del maggio 2020).
Un messaggio di forza e speranza per tutte le donne è ricordare loro che non sono sole e che devono cercare in ogni modo di chiedere aiuto: la lotta contro la violenza non si è mai fermata in questo periodo, così come non si è arrestato il supporto e l’ascolto, possono sempre contattare il numero istituzionale 1522 antiviolenza e staliking per chiamare o chattare, in farmacia possono chiedere la mascherina 1522, i centri antiviolenza e le case rifugio, che sono sempre rimaste attive nel rispetto delle previste prescrizioni igienico – sanitarie.
Fermiconlemani è rimasta sempre operativa e ha prestato supporto, ascolto, assistenza a chi ha avuto la necessità di contattarci oltre ad avviare numeroso progetti di prevenzione e sostegno per le vittime di dinamiche violente e discriminatorie nella città di Bari e in numerosi paesi nella provincia.