Alla fine il Partito Democratico ha virato su Vito Leccese, già consigliere comunale e onorevole per i Verdi ma da 20 anni capo di Gabinetto di Emiliano prima e Decaro poi. Un nome che non ha raccolto l’adesione del Movimento 5 Stelle e della sinistra che continuerà ad appoggiare Michele Laforgia.

Vito Leccese ha ufficializzato la propria disponibilità ad essere il candidato del centrosinistra per la carica di sindaco della città di Bari. L’ha fatto affidando a un post le emozioni legate all’avvio di questa nuova avventura, che affronterà con la stessa passione che l’ha spinto, giovanissimo (era il 1985), a mettersi in gioco per portare al centro dell’agenda politica temi che oggi sono più attuali che mai.

Quando ho varcato per la prima volta la soglia del Comune di Bari, avevo 22 anni, moltissimi capelli e le gambe che mi tremavano – esordisce Leccese -. Ma dentro, una passione incrollabile: quella di un ragazzo che voleva a tutti i costi battersi per i diritti, per l’ambiente, per la pace, per una città con meno diseguaglianze e più giustizia sociale.

Da allora sono stato consigliere comunale, ho fatto l’assessore, il parlamentare, per poi ricoprire ruoli più tecnici, affiancando i sindaci che si sono succeduti negli ultimi 20 anni. Li ho ascoltati, sempre, e sempre ho provato con tutto me stesso ad aiutarli e supportarli, e sopportarli anche, per il bene della città.

L’ho fatto restando nella stanza di fianco, evitando spesso la luce dei riflettori mediatici. Un po’ per carattere, un po’ perché sono convinto che certi compiti richiedano il dovere dell’umiltà e dell’operoso silenzio. Credo fermamente che anche il migliore dei sindaci, senza un’ottima squadra al suo fianco, sia destinato a fallire. Una squadra. Ecco, è quella che vorrei intorno a me da oggi, mentre con emozione e immensa gratitudine mi metto a disposizione della comunità politica che mi ha indicato come candidato sindaco. Una squadra che vada oltre i personalismi, che sappia unire, collaborare, per crescere. Per vincere. Esco dunque da quella stanza di fianco, da quel silenzio, per tornare alla luce dei riflettori” ha concluso.

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