Due anni di pandemia si sono fatti sentire dal punto di vista sociale e sanitario, certo, ma anche economico. Un po’ tutti i settori hanno risentito degli effetti negativi delle restrizioni. Ce ne è uno in particolare, quello degli eventi dal vivo, che ha subito più di altri e ancor ha difficoltà a riprendersi. Le ragioni sono molteplici, dal timore insito nelle persone di contrarre ancora il Covid fino alle abitudini ormai acquisite di seguire convegni, corsi di formazione e appuntamenti vari da remoto, comodamente da casa o dall’ufficio. Cosa potrà aiutare il settore a tornare ai livelli precedenti? Quali strumenti? Quali vantaggi?

La pandemia ha lasciato vittime dietro di sè, nel vero senso della parola. Abbiamo tutti negli occhi la scena dei camion militari che portano via le salme dalla città di Bergamo, una delle più colpite, in una notte buia e silenziosa, perché ormai tutto chiuso. Le restrizioni hanno impedito anche a molte attività non solo di prosperare ma proprio di sopravvivere. Ne sa qualcosa tutto il comparto dell’organizzazione degli eventi dal vivo, di qualsiasi genere.

Dai convegni ai corsi di formazione, dai seminari di studio alle presentazioni di libri. Tutti questi appuntamenti hanno perso inevitabilmente appeal, anche oggi che quelle restrizioni non ci sono. Perché? Le ragioni sono diverse. Gli eventi in presenza hanno perso attrazione per molte persone perchè ormai ci siamo abituati a fruire da remoto certe iniziative. E’ più comodo ed evita, per chi teme ancora i contagi, di entrare in contatto con tante persone. Gli svantaggi, però, sono evidenti. A cominciare dal mancato networking, quel necessario confronto che serve tra colleghi in tutti i settori. Partecipare a un corso o a un evento in presenza non vuol dire solo seguire una lezione e arricchirsi di nuove conoscenze, che già basterebbe. Significa entrare in contatto con altri professionisti, scambiare contatti e, magari, cominciare collaborazioni. Quelle fasi pre e post di un’iniziativa che hanno altrettanto valore, se non addirittura ancor di più sotto certi aspetti.

La domanda che viene da porsi è cosa, quali strumenti, quali strategie aiuteranno la ripresa del settore degli eventi. Sembrerà paradossale ma è proprio il digitale la strada migliore.

L’opportunità di raggiungere più persone grazie alla tecnologia salverà il settore. Si potrebbero prevedere due modalità di fruizione, una per utenti online e un’altra per gli offline. Immaginare delle room, anche digitali, che accompagnino un evento anche su piattaforma web, col fine di commentare insieme o approfondire alcune parti più interessanti. E’ probabile che le abitudini che abbiamo acquisito ormai non ci riportino a seguire tutti gli eventi dal vivo ma questo significa anche che abbiamo più possibilità di seguirne ancor di più, grazie al digitale. Per chi li organizza ci saranno nuovi aspetti da tenere presenti nel corso del lavoro. Più che gli spazi o il numero di posti a sedere, ad esempio, sarà decisivo scegliere location con connessioni all’altezza. Possibilmente con un impianto audio che non sia un giocattolo oppure, all’occorrenza, dotarsi di una strumentazione tale per cui si riesca a sopperire alle mancanze. Le piattaforme web più utilizzate, come Zoom o StramYard, forniscono già tante opzioni per valorizzare al meglio anche piccoli micro eventi che accompagnino quello principale, basta solo fare un po’ di pratica.

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By Gennaro Del Core

Comunicatore e giornalista