Un altro risultato per l’associazione Fermiconlemani di Bari che, da anni, è impegnata nel contrasto ad ogni forma di violenza, in particolar modo contro donne e minori. Nel corso del processo per l’uccisione di Anna Lucia Lupelli, l’associazione è stata ammessa parte civile.
Lo scorso 3 maggio l’associazione Fermiconlemani è stata ammessa parte civile nell’ambito del processo per la rapina e l’uccisione di Anna Maria Lupelli, avvenuta a Bari il 13 settembre 2021. Unico imputato è Vito Mesocorto. L’associazione presieduta da Tiziana Cecere è stata assistita dall’avvocata Daniela Corrado.
Il provvedimento della Corte di Assise di Bari supera la precedente dichiarazione di inammissibilità del G.U.P. Durante l’udienza erano presenti le difese delle due parti civili, congiunte della vittima, già ammesse in udienza preliminare e assistite dai rispettivi avvocati, Serena Zicàri e Tommaso Barile, e la difesa dell’imputato per il quale era presente l’avvocato Bruno. La presidente di “Fermiconelmani”, avvocata Tiziana Cecere : “La costituzione di parte civile delle associazioni senza scopo di lucro, che prevengono e contrastano ogni forma di abbietta violenza, come Fermiconlemani che si occupa di prevenzione e contrasto alla violenza on line e off line a 360 gradi su tutto il territorio nazionale, assume una fortissima valenza poichè riconosce che fatti criminosi come questo non rappresentano una lesione dei diritti dell’essere umano da intendersi quale fatto privato, ma costituiscono un profonda ferita per tutta la società civile e per il nostro sistema di valori”.
Anche se le vittime di reati hanno già un difensore di fiducia, con il loro consenso, enti e associazioni attive sul territorio nazionale, che si occupano delle problematiche connesse al reato, possono costituirsi parte civile nel procedimento penale. Fermiconlemani A.P.S. -E.T.S. ha tra i suoi volontari associati, psicologi, psicoterapeuti, avvocati, pedagogisti, educatori dei minori, vittime di violenza, criminologi, e mediatori familiari.
“Silenzio e indifferenza – conclude la presidente Cecere – sono molto pericolosi e diventano alleati della violenza. Sentiamo il dovere morale di contribuire a smuovere le coscienze in favore di una cultura della non violenza e della non sopraffazione per costruire ogni giorno un futuro che neghi la violenza in generale, soprattutto per i più giovani”.